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IL RILANCIO DELLE ECONOMIE LOCALI
Dopo l’apice della crisi si intravede l’inizio della risalita. Le imprese, in alcuni dei territori della Lombardia, sono tornate ad assumere. A Bergamo il 70% delle realtà più strutturate si sta guardando intorno alla ricerca di profili professionali adeguati. Ma non è certo il solo caso nel Nord-Ovest. L’attesa del ‘rimbalzo’ dell’economia dopo un anno e mezzo di ‘profondo rosso’ sembra dunque appoggiarsi su segnali positivi. “Il quadro della ripresa si sta delineando con sempre maggiore nettezza – commenta il direttore di Formazienda Rossella Spada – ma per esprimere tutte le potenzialità richiede il contributo della filiera della formazione e dei fondi interprofessionali chiamati a finanziare i progetti di professionalizzazione delle risorse umane. Per tutti gli esperti, infatti, le nuove competenze saranno alla base del faticoso cammino della ripartenza produttiva”.
Ma in quale modo Formazienda intrattiene la relazione con le economie locali?
“La nostra rete di strutture formative è presente nelle economie locali più dinamiche e intraprendenti del Paese. Rappresenta un punto di forza notevole che esprime un contatto costante con le eccellenze del mondo produttivo. Gli enti di formazione sono utilissimi nell’aggregare le micro e medie aziende intorno ai progetti strategici di costruzione delle competenze. Parallelamente dialogano con le realtà più strutturate fornendo percorsi di qualificazione evoluti e specializzati. La fase della ripresa è avviata ed i primi soggetti che devono essere coinvolti sono proprio i territori che hanno caratterizzazioni mirate, con prerogative uniche e che richiedono interventi puntuale sul fronte della costruzione delle competenze. Certamente le difficoltà permangono ma si stanno aprendo opportunità che alcuni mesi fa erano impensabili. Il contesto sta migliorando e la leva della formazione è strategica per fornire stabilità alla ripresa economica del Paese”.
Lo scenario istituzionale è favorevole alla promozione del binomio formazione-comunità territoriale?
“Il quadro istituzionale e degli investimenti disponibili, grazie ai contenuti e agli oltre 300 miliardi del Pnrr varato dal governo Draghi, attribuiscono alla formazione un ruolo prioritario per trasformare l’Italia in un Paese innovatore proprio a partire da una valorizzazione dei territori. Se il coordinamento centrale è in capo al Mise, infatti, l’attuazione del Pnrr prevede la nascita di task force locali per direzionare al meglio i flussi delle risorse a tutto vantaggio delle economie territoriali. La nostra proposta è che i fondi interprofessionali siano coinvolti attivamente nelle azioni periferiche mettendo a frutto la grande e proficua esperienza che hanno accumulato nella gestione delle risorse pubbliche insieme alla prossimità con il mondo produttivo che viene fornita proprio dalla relazione strutturata con gli enti di formazione accreditati. E’ una rete virtuosa che sosteniamo con forza realizzando due dei principi cardine di Agenda 2030: lo sviluppo di azioni di partenariato e la cooperazione tra il pubblico e il privato ”.