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FORMAZIONE 4.0, STRATEGIE E AZIONI DI FORMAZIENDA
L’Economia del Corriere, il magazine economico del Corriere della Sera, racconta le strategie e le azioni di Formazienda per promuovere la trasformazione tecnologica del sistema imprenditoriale italiano.
Ecco l’articolo di Barbara Millucci:
Le imprese chiedono più innovazione per portare a termine la trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi. I mercati ipercompetitivi della fase post pandemia impongono la necessità di attuare la formazione 4.0 per qualificare e riqualificare le risorse umane.
«Un comportamento diffuso che emerge dalle Pmi come dalle grandi aziende e dai gruppi d’impresa – spiega Rossella Spada, direttore generale del fondo interprofessionale Formazienda che ha sede a Crema in Lombardia e che riunisce 100mila imprese – in risposta al quale abbiamo deciso di definire premialità mirate per i percorsi di formazione che valorizzano il tema della digitalizzazione e dell’innovazione tecnologica. Inoltre abbiamo stabilito la strategia del doppio canale: da una parte abbiamo predisposto avvisi di finanziamento tradizionali con un’ampia dotazione finanziaria rivolta ad un esteso pubblico di destinatari che candidano i piani formativi sulla base delle loro esigenze; dall’altra riconosciamo singoli voucher per accedere ai corsi compresi nei cataloghi offerti dagli enti di formazione accreditati presso il fondo». Si tratta di due modalità differenti anche nell’ammontare della dotazione finanziaria: l’avviso a catalogo 1/2022, ancora aperto, ha una disponibilità di un milione di euro mentre gli otto avvisi tradizionali che si sono succeduti nel biennio della crisi pandemica, dal dicembre 2019, hanno stanziato 50 milioni di euro portando a quota 200 milioni di euro i finanziamenti complessivi a partire dal 2008 quando l’organizzazione datoriale Sistema Impresa e la confederazione sindacale Confsal hanno istituito il fondo. Spiega Spada: «La formula del doppio canale ci consente di operare sulla grande scala promuovendo simultaneamente interventi più immediati e localizzati con tempistiche decisamente più rapide per le imprese».
Le aree di intervento sono l’innovazione nell’ambito delle politiche di prodotto e processo, le strategie di marketing digitale e commercializzazione online, l’informatizzazione e l’automazione, l’internazionalizzazione e la sicurezza. «Il tema della digitalizzazione – continua Spada – è molto ampio e si declina in un numero elevato di sotto tematiche che richiedono di essere calibrate sulla base dell’identità e del quadro operativo dell’azienda». Una diversificazione che, però, nasce dall’esigenza universale di innovare e qualificare al meglio le risorse umane delle aziende. L’occupabilità delle persone è sempre più legata al possesso di abilità e conoscenze in ambito digitale. Un percorso che incrocia altre due urgenze: la certificazione delle competenze secondo i modelli comunitari ed europei; una rivisitazione organizzativa funzionale all’adozione del welfare aziendale, all’incremento della partecipazione femminile e allo sviluppo delle pari opportunità nei luoghi di lavoro. «La digitalizzazione – conclude Spada – è strettamente connessa al tentativo di oggettivazione delle carriere e delle conoscenze acquisite tramite i percorsi formativi, ma anche ad una flessibilità oraria e organizzativa del lavoro che sia in grado di premiare l’occupabilità delle donne che risultano tuttora i soggetti più penalizzati dalla crisi economica che dopo la pandemia sta subendo l’impatto negativo dei rincari energetici e dell’inflazione. Soprattutto in relazione al welfare aziendale e alle pari opportunità abbiamo manifestato la nostra disponibilità ad emanare avvisi di finanziamento congiunti con gli enti regionali».