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FORMAZIONE AL SERVIZIO DELLA CRESCITA
Formazienda è sempre a fianco delle aziende. L’Avviso 2/2022, che sta ottenendo un largo successo nel mondo imprenditoriale, ha raggiunto la disponibilità di 45 milioni di euro. L’Avviso 1/2023 garantisce 15 milioni di euro per incrementare i percorsi di rinnovamento delle competenze dei lavoratori in Cigs.
Le imprese iscritte: 100mila per 740mila dipendenti.
Il fondo interprofessionale Formazienda, nato nel 2008 per l’iniziativa delle confederazioni Sistema Impresa e Confsal, si affaccia al 2024 con due importanti azioni di finanziamento per la formazione continua: l’Avviso 2/2022, che sta ottenendo un largo successo nel mondo imprenditoriale e ha raggiunto la disponibilità di 45 milioni di euro, e l’Avviso 1/2023 che garantisce 15 milioni di euro per incrementare i percorsi di rinnovamento delle competenze dei lavoratori destinatari di trattamenti di integrazione salariale.
Le imprese iscritte al Fondo hanno raggiunto quota 100mila in rappresentanza di 740mila dipendenti. Un risultato che conferma la tendenza alla crescita del fondo, che lo scorso ottobre ha conseguito il traguardo storico del quindicesimo anno di attività, e che anche nella pandemia ha predisposto una serie di azioni di finanziamento impattanti e moto efficaci. Con i cinque Avvisi di finanziamento del 2020 i finanziamenti volti alla formazione e all’adeguamento delle competenze hanno interessato oltre 65mila persone.
Il direttore generale Rossella Spada è a capo di una struttura che opera in due sedi, a Crema in Lombardia e a Roma, con più di quaranta dipendenti organizzati nelle diverse aree di attività: direzione, segreteria generale, legale, assistenza tecnica, comunicazione, sviluppo, formazione, revisione, Ict, amministrazione.
“Durante l’emergenza epidemiologica – commenta il direttore Spada – abbiamo intercettato la volontà da parte delle aziende di beneficiare della temporanea riduzione del carico di lavoro per potenziare il capitale umano. Allo stesso tempo il Cda ha stabilito di intervenire con più determinazione in alcuni dei settori che invece erano più esposti all’emergenza e richiedevano una risposta tempestiva sul piano formativo. Un’azione che si è sviluppata, per esempio, a vantaggio del comparto sociosanitario e socioassistenziale. Ci siamo attivati anche con prontezza per cogliere tutte le opportunità collegate al Fondo Nuove Competenze”.
I due Avvisi del 2021 sono stati in grado di erogare 100mila ore di formazione grazie all’approvazione di 11mila piani formativi attraendo 5.460 imprese con l’Avviso 1/2021 e 5.041 con il successivo. L’Avviso 1/2022 ha finanziato con un milione di euro iniziative riconducibili ai cataloghi degli enti di formazione iscritti al repertorio del fondo.
I piani formativi hanno interessato uno scenario di progettualità corrispondente ad un pacchetto selezionato di materie: salute e sicurezza, digitalizzazione, amministrazione, internazionalizzazione, marketing e vendite, tecniche di produzione, sostenibilità, finanza.
“Formazienda – commenta il presidente Andrea Bignami – si è affermato nel panorama della bilateralità e dei fondi interprofessionali riuscendo, pur in assenza dei contributi a fondo perduto previsti dalla fase di start-up, ad entrare nel gruppo di testa. Abbiamo sempre tentato di fornire un contributo alle grandi strategie nazionali dello sviluppo: Europa 2020, Agenda 2030 e oggi il Pnrr. I nostri elementi di forza sono la natura intercategoriale e intersettoriale delle adesioni, l’attrattività e la flessibilità degli strumenti di finanziamento, le partnership istituzionali, la collaborazione con strutture formative di qualità”.
Formazienda, dal 2008 al 2023, ha stanziato 225 milioni di euro per un totale di 580mila persone formate. Il bilancio preventivo per l’annualità in corso stima 35 milioni di euro. Le aziende iscritte corrispondono al profilo delle microimprese per oltre 82mila realtà mentre sono più di 15mila le medie imprese. Le restanti appartengono alla categoria delle grandi imprese. In riferimento ai settori di attività risulta maggioritario il comparto del commercio e dei servizi. Seguono l’artigianato, l’industria, il credito, le assicurazioni, l’agricoltura, gli enti pubblici.