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Progettazione per competenze
Su Italia Oggi il direttore di Formazienda Rossella Spada informa delle novità del dm 115/2024
Una nuova stagione attende l’attività promossa da Formazienda, fondo paritetico interprofessionale nazionale per la formazione continua. A seguito dell’emanazione del decreto ministeriale n. 115 del 9 luglio u.s., che disciplina i servizi di individuazione, validazione e certificazione delle competenze (IVC) ai sensi del D.lgs. n. 13/2013 e del Decreto interministeriale 5 gennaio 2021, abbiamo intervistato il direttore generale del Fondo, Rossella Spada, commentando insieme le novità introdotte dal decreto ministeriale e analizzando il ruolo che viene affidato dal legislatore ai fondi.
Direttore, con l’emanazione del decreto che disciplina i servizi di individuazione, validazione e certificazione delle competenze viene riconosciuto un ruolo strategico ai fondi interprofessionali che vengono annoverati tra gli enti titolari delegati.
Sì; i fondi compiono un ulteriore passo in avanti e si vedono riconosciuto un altro importante ruolo istituzionale nell’ambito delle dinamiche formative che interessano le aziende ad essi aderenti e i relativi dipendenti: il ministero del lavoro e delle politiche sociali, con l’emanazione di questo decreto, stabilisce, infatti, che i fondi paritetici interprofessionali vengano annoverati tra gli enti titolari delegati, insieme all’Unione nazionale delle camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura e a Sviluppo Lavoro Italia S.p.a., dei servizi di individuazione, validazione e certificazione delle competenze relative alle qualificazioni di titolarità del ministero stesso.
In che modo i fondi saranno coinvolti nel sistema di individuazione, validazione e certificazione delle competenze?
I fondi, con riferimento ai piani formativi dagli stessi finanziati, contribuiranno alla creazione del processo di certificazione delle competenze in esito dei lavoratori dipendenti grazie alla possibilità di messa in trasparenza e di validazione delle competenze acquisite: in questo modo il lavoratore, che ha partecipato a percorsi di formazione finanziati dal fondo, potrà annoverare anche la formazione finanziata dallo stesso nel proprio fascicolo elettronico, che potrà essere così composto da competenze acquisite durante la propria vita in modo formale, informale o non formale, generando effetti positivi per l’occupabilità del lavoratore, che potrà spenderle nel mercato del lavoro, ma anche per le aziende che avranno la possibilità di conoscere puntualmente le competenze possedute da ciascun lavoratore, indipendentemente dal contesto in cui le stesse sono state acquisite. Inoltre, i fondi, in qualità di enti titolari delegati, limitatamente ai rispettivi ambiti di competenza, dovranno assicurare la regolamentazione e l’organizzazione dei servizi di individuazione, di validazione e di certificazione delle competenze relative alle qualificazioni di titolarità del ministero del lavoro e delle politiche sociali in conformità con gli standard minimi di attestazione definiti dal D.lgs. 13/13 e far sì che le attestazioni rilasciate siano rese in formato digitale aperto, sottoscritte con firma digitale e conservate con modalità digitale presso gli enti titolari delegati o gli enti titolati che le hanno rilasciate.
Cosa devono fare i fondi per poter operare in questo nuovo contesto?
Entro nove mesi dalla data di pubblicazione in GU del decreto dovremo predisporre una regolamentazione per la gestione dei servizi di individuazione, validazione e certificazione delle competenze individuando gli enti titolati, ovvero i soggetti che erogano i percorsi formativi (enti di formazione accreditati o imprese aderenti). Formazienda è dotato di un Repertorio delle Strutture Formative accreditate ove si prevede, tra l’altro, che gli Enti siano accreditati ad una Regione o, in mancanza, siano dotati del modello organizzativo esimente ai sensi del decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231 e della certificazione del sistema di gestione per qualità conforme a UNI EN ISO-9001 nel settore EA37. Il Fondo valuterà anche di procedere con l’individuazione degli enti titolati all’erogazione dei servizi IVC tra gli enti titolati in altri ambiti di titolarità, quali gli enti accreditati dalle Regioni per la formazione professionale, l’Unione nazionale delle CCIAA, o Sviluppo Lavoro Italia S.p.A. Inoltre, considerando che anche le imprese possono essere riconosciute come enti titolati per gli interventi di cui sono beneficiarie, se dotate di strutture formative aziendali, interne o collegate o di gruppo o di rete di imprese, così come gli enti bilaterali o gli organismi paritetici, dovremo intraprendere diverse azioni per armonizzare la nostra regolamentazione alle previsioni normative.
Questo decreto impone una modalità diversa di progettare piani formativi e di affrontare la partecipazione alle attività formative?
La sfida che dovremo affrontare insieme agli enti di formazione e alle imprese sarà quella di orientare i soggetti gestori ed erogatori dell’attività formativa verso una progettazione per competenze. Ma non solo: dovremo sostenerli affinché anche l’approccio formativo dei docenti venga rivisto e conformato a questa modalità. Ci vorrà tempo, perché ogni innovazione richiede pazienza per essere recepita in modo adeguato da tutti gli attori coinvolti nel processo – fondi, enti di formazione, imprese e lavoratori – ma l’obiettivo di dare un contributo per realizzare un progetto della portata nazionale che permetta di arrivare alla certificazione delle competenze dei lavoratori è un faro che illumina le nostre azioni.
Il decreto ha un impatto anche nell’ambito della terza edizione del fondo nuove competenze?
Sì; la terza edizione del fondo nuove competenze tiene conto della pubblicazione del decreto del MLPS n° 115 del 9 luglio 2024. I fondi, che avranno ancora un ruolo chiave al fianco delle imprese, dovranno quindi agire anche in questo progetto in coerenza con le indicazioni presenti nel decreto IVC. Le aziende aderenti al fondo che vorranno partecipare a questa terza edizione dovranno conformarsi a questa modalità di progettazione e di messa in trasparenza delle competenze acquisite.
Quindi un autunno ricco di progettualità?
Siamo pronti per gestire le prossime attività con entusiasmo, con la volontà di adottare modelli efficaci ed utili alle imprese e ai lavoratori. E anche in questa circostanza, Formazienda dimostra di essere, con professionalità, al fianco, delle imprese che ci scelgono e che decideranno di intraprendere anche questa iniziativa scegliendoci come partner.